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NEWS - 30 Marzo 2023
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“Macchine di Pace”: Un Incontro tra Tradizioni e Valori

Per la Promozione della Pace in Terra Santa

A dieci anni dal riconoscimento UNESCO delle feste della Rete delle grandi Macchine a spalla italiane e vent’anni dalla Convenzione UNESCO 2003 per la Salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, il Bethlehem Peace Center in Terra Santa ospita dal 4 aprile la mostra “Macchine di Pace”. L’esposizione, promossa da numerosi enti e istituzioni, mira a valorizzare e diffondere la cultura della tradizione mediterranea, promuovendo un messaggio di pace e di condivisione nel delicato contesto geopolitico della regione.

La mostra è frutto della collaborazione tra esperti di valorizzazione culturale, la Rete delle grandi Macchine a spalla italiane, l’ICPI-Istituto Centrale del Patrimonio Culturale Immateriale del Ministero della Cultura e il Comune di Betlemme. Curata da Patrizia Nardi, l’esposizione offre un percorso espositivo che unisce arte visiva contemporanea e tradizioni secolari, mettendo in luce l’importanza del patrimonio culturale immateriale e il suo ruolo nella costruzione di ponti tra diverse culture.

Un elemento centrale dell’esposizione è il film inedito di Francesco De Melis “Il nostro tempo infinito e sospeso”, che racconta in maniera evocativa il periodo di pausa imposto dalla pandemia e la resilienza delle comunità coinvolte nelle feste tradizionali. L’opera visiva e sonora è un affresco digitale tripartito che riempie l’immersive room realizzata da Open Lab Company srl, creando un’esperienza multisensoriale per il visitatore.

Un altro punto di forza della mostra è il progetto Simulacrum di Giuseppe Fata, artista e fashion designer, che ha realizzato per l’occasione l’opera “Announcement of Peace”. La testa-scultura dialoga con i costumi tradizionali delle comunità, arricchendo ulteriormente l’esperienza espositiva e sottolineando il legame tra tradizione e innovazione.

“Macchine di Pace” è un progetto italiano di grande impatto emotivo e comunicativo che contrappone le macchine di pace delle feste alle macchine da guerra. L’evento gode del supporto di numerose comunità patrimoniali, associazioni e soggetti istituzionali italiani e palestinesi, tra cui la Federazione Italiana Club per l’UNESCO, i club territoriali del Rotary International e il F.R.A.C.H. Fellowship of Rotarians who Appreciate Cultural Heritage.

Inoltre, la mostra si avvale della collaborazione di Giorgio Andrian, esperto di diplomazia culturale e Professore di Cultural Diplomacy alla Venice International University, e di Taisir Hasbun, co-curatore della mostra insieme a Patrizia

Nardi, co-fondatore e curatore di “This Week in Palestine” e curatore della Mostra Internazionale sul Restauro della Basilica della Natività di Betlemme.

“Macchine di Pace” sarà aperta al pubblico fino al 17 aprile, durante il periodo tra la Pasqua cristiana e la Pasqua ortodossa, offrendo ai visitatori un’esperienza unica nel cuore di Betlemme, di fronte alla Basilica della Natività. L’inaugurazione vedrà la partecipazione del sindaco Hanna Hanania, del Console Generale d’Italia a Gerusalemme, della Rappresentanza UNESCO locale e dei Rotary Club del territorio.

Dopo l’inaugurazione, la delegazione italiana, guidata da Giorgio Andrian e Patrizia Nardi, parteciperà a un incontro organizzato dall’Università di Betlemme sul valore del patrimonio culturale immateriale e i temi della Pace. Successivamente, la delegazione sarà ricevuta a Gerusalemme dal Console Generale d’Italia, Giuseppe Fedele.

Patrizia Nardi sottolinea l’importanza di questa occasione: “Una grande opportunità per promuovere e diffondere la bellezza del patrimonio culturale immateriale delle feste della Rete in quest’anno speciale. Ma anche una splendida occasione perché comunità di un Patrimonio dell’Umanità possano impegnarsi direttamente e concretamente sul tema della Pace, contrapponendo le proprie ‘Macchine di Pace’ alle macchine da guerra che continuano a seminare morte e distruzione.”

La mostra “Macchine di Pace” rappresenta un esempio concreto di come la valorizzazione del patrimonio culturale immateriale possa essere utilizzata come strumento di diplomazia culturale e cooperazione internazionale, contribuendo alla promozione della pace e della comprensione tra diverse culture. L’evento evidenzia il potere del patrimonio culturale nel creare relazioni, ponti e collaborazioni tra persone e nazioni, offrendo un modello di convivenza pacifica e armoniosa per il futuro.

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