La masseria-palazzo è ubicata in collina su un ampio pianoro. Il nome deriva da un’antica e omonima cappella che nominerà pure il casale feudale, sulla cui area sorgerà poi l’attuale palazzo. La costruzione è un’evidente testimonianza della nuova emergente borghesia agraria che si imporrà nella gestione dei latifondi appena prima appartenuti all’antica nobiltà feudale o alle forti organizzazioni ecclesiastiche. Il complesso è un insediamento fortificato, a corte interna, residenziale e difensivo-direzionale di una vasta proprietà. La residenza consta di due livelli su pianta rettangolare, con quattro torri quadrate agli angoli e con feritoie ad otto incise su lastre di pietra dura. Sobrio ed elegante il fronte principale, improntato ad un’architettura ben equilibrata con regole compositive classico-rinascimentali.
Il territorio interno della montagna materana presenta tipicità uniche, ai più ancora sconosciute. Vicino al Palazzo Santo Spirito vi è la città fantasma di Craco. Stigliano confina, poi, da un lato con Aliano, paese di Carlo Levi e dei straordinari paesaggi dei Calanchi, dall’altro, invece si immerge nei paesaggi boschivi tipici dell’entroterra lucano. Vicini ancora vi sono i paesi di Guardia Perticara con il suo centro storico in pietra, Gorgoglione e Cirigliano, famosi proprio per la lavorazione di quest’ultima. Stigliano, poi, vanta al suo interno musei particolari (la casa contadina, il museo demoantropologico del CEA, il museo sulla prima guerra mondiale), manifestazioni culturali importanti e particolarità gastronomiche uniche o di elevata importanza (il pistacchio di Stigliano, il Sospiro dolce tradizionale, pasticceria contadina, la “focaccia a terra”, insaccati di maiale, il rafano, l’olio, il pane, la Pasta di Stigliano, la farina di Stigliano, ecc.)
