La Varia di Palmi

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La Varia di Palmi

Palmi

Manifestazioni e tradizioni

Esistono nella nostra bella Calabria eventi religiosi, feste, manifestazioni del folklore e della tradizione che per il loro particolare contenuto, possono degnamente rappresentare e raccontare i più alti valori della storia e della religiosità dell’intero territorio; la festa della Varia è l’espressione delle tradizioni religiose e delle virtù civiche del popolo palmese. La manifestazione che trova le sue origini nella seconda metà del 500, viene oggi rappresentata con il coinvolgimento di tutta la popolazione cittadina. Il trascorrere dei secoli vede quindi perpetuare questa festa che tutt’oggi rimane una grande testimonianza di fede ove la palpitante presenza di Animella, Padreterno, Angioletti, Apostoli, Sacerdote e Mbuttaturi,( Portatori ), tutti in carne ed ossa, danno alla manifestazione una particolare sacralità che rafforza la partecipazione del popolo nella testimonianza di fede. Il Carro Sacro ( macchina medievale) che, in forma di nuvola veicola i figuranti, è alto 16 metri costituito da una base lignea detta “Ccippu”, da cinque travi di quercia, anch’esse lunghe 16 metri , che vengono incastrate alla base di esso, da un’impalcatura di acciaio, disposta come un cono col vertice rivolto in alto, su cui è posizionato un meccanismo sferico, che riproduce il globo terrestre al di sopra del quale è disposta la piattaforma ove il Padreterno trova la sua collocazione e poco più in alto, l’asta di acciaio, col sediolino che ospita l’Animella. La struttura metallica viene addobbata da una carta speciale, impreziosita da mica luccicante, che le fa assumere l’aspetto del nembo. Un meccanismo collocato all’interno consente a due operatori di far muovere il sole e la luna, mentre alla base del Ccippu una ruota persiana, azionata da altri quattro operatori, permette a un carosello di angioletti di girare attorno al carro in movimento. Altrettanti angioletti faranno capolino fra le pieghe della grande nuvola, insieme ad altri cherubini rappresentati da antiche bamboline. L’intera struttura, priva di ruote e del peso di 200 quintali, viene trainata sul selciato di Corso Garibaldi dal popolo, che trazionerà le due grosse funi vincolate alla base del Ccippu, e dai duecento ‘Mbuttaturi, che, dalla “Scasata” e durante il traino, provvedono alla stabilizzazione della marcia e alla guida dell’intera struttura. Essi sono disposti in gruppi di 40, secondo le cinque corporazioni che un tempo a Palmi rappresentavano i mestieri più diffusi: i marinai, gli artigiani, i bovari, i carrettieri e i contadini.

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