Nel centro della città di Ravenna è racchiuso un gioiello artistico e culturale importantissimo: la cripta Rasponi. L’ingresso alla cripta e al suo giardino con fontana avviene dal monumentale portico sul lato sud di Piazza San Francesco, nella cosiddetta Zona Dantesca. La cripta – in realtà una piccola cappella gentilìzia mai destinata ai defunti della famiglia Rasponi (da cui prende il nome)- è il nucleo più antico conservatosi del complesso architettonico di Palazzo Rasponi, risalente con tutta probabilità alla fine del XVIII secolo. La dimora gentilizia fu distrutta nel 1922 e completamente riedificata negli anni ’20 del Novecento come Palazzo della Provincia, su progetto dell’architetto Giulio Ulisse Arata. Il pavimento a mosaico è la parte più significativa della cripta, malgrado un aspetto non organico, poiché costituito dall’assemblaggio di diversi frammenti disposti in maniera casuale. Il pavimento proviene dalla vicina località Classe, probabilmente dalla Chiesa di San Severo (VI secolo) e presenta motivi ornamentali e figure di animali che svelano la sapienza dei maestri mosaicisti ravennati. Il giardino, composto anche da una parte pensile, ospita al centro una torre neogotica. Uscendo dalla cripta, si sale una scala fino al belvedere in vista della Piazza San Francesco. Tramite questo giardino pensile è possibile passare al contiguo terrazzo sopra il voltone, costruito nel 1839, che serviva a collegare il Palazzo Rasponi alle scuderie e ai magazzini. Il giardino pensile è un tripudio di colori e profumi, soprattutto in primavera. Un piccolo angolo magico, nascosto nel cuore di Ravenna.