Gioco del Pallone col Bracciale

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Gioco del Pallone col Bracciale

Treia

Manifestazioni e tradizioni

Un’importante pagina della storia di Treia è legata a uno sport che ha contribuito ad accrescerne la notorietà. Si tratta del “gioco del pallone col bracciale”, il cui personaggio più rappresentativo è stato il giocatore Carlo Didimi, immortalato dal poeta Giacomo Leopardi con la famosa canzone “A un vincitore nel pallone” del 1821. Il gioco del bracciale ha radici antiche, anche se il suo maggior sviluppo è avvenuto nell’epoca rinascimentale quando fu favorito da principi e signori. Il gioco si praticava in speciali arene, dette sferisteri, che necessitavano di un terreno piatto e ben battuto, lungo dai 90 ai 100 metri e largo dai 16 ai 18. Era indispensabile, inoltre, un muro d’appoggio laterale alto una ventina di metri. Tecnicamente il gioco ricorda il tennis, consiste infatti nel respingere da una metà all’altra del campo un pallone usando al posto della racchetta un apposito bracciale. Questo strumento è costituito da un manicotto ricavato da un unico pezzo di legno di sorbo. É scavato all’interno in maniera corrispondente al polso del giocatore e ha dei fori cilindrici in cui vanno a connettersi delle punte di corniolo lateralmente a contatto tra loro, il tutto per un peso di circa due chili. Il pallone, che pesa circa tre etti e mezzo, un tempo era costruito esternamente con spicchi, cuciti insieme, ricavati dalla pelle più dura della vacca mentre la camera d’aria si ricavava utilizzando la pelle più morbida dello stesso animale. Le squadre sono composte da tre giocatori detti battitore, spalla e terzino. Vi è poi il mandarino; costui ha il compito di lanciare la palla al battitore. É questa la spettacolare azione della battuta che, come nel tennis, mette in movimento la palla all’inizio di ogni gioco. Ogni partita è divisa in frazioni dette appunto “trampolini” solitamente comprendenti quattro giochi, mentre il punteggio è diviso in “quindici”. Tra le numerose caratteristiche tecniche che contraddistinguono il gioco del bracciale va ricordata la “volata” che consiste nella conquista del punto spingendo la palla, fuori campo, alle spalle dei giocatori avversari.

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