Abbazia di Vallombrosa

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Abbazia di Vallombrosa

Reggello

Beni culturali

Nel 1015 Giovanni Gualberto, nel clima della riforma della Chiesa, fondò la nuova congregazione dei monaci Vallombrosani. Dopo un primo oratorio costruito in legno, la comunità vallombrosana poté passare a una chiesa in pietra (1058), sostituita da un edificio più ampio nel 1200, mentre anche il monastero prendeva corpo e volume. Dopo una fase di grandi lavori, è nel Seicento, con ulteriori perfezionamenti nel primo Settecento, che la chiesa assume l’aspetto omogeneo e sontuoso che possiede ancora oggi. L’imponente costruzione, dominata dalla torre e dal campanile duecentesco, possiede l’aspetto di un castello. La facciata dell’abbazia è opera di Gherardo Silvani, e al XVII secolo risale anche la facciata della chiesa, la quale conserva però l’impianto medievale nonostante i numerosi interventi d’ età barocca. Vallombrosa custodisce un bassorilievo robbiano nel vestibolo del refettorio, e ben quindici tele di Ignazio Hugford al suo interno. Il coro ligneo della chiesa fu intagliato e intarsiato da Francesco da Poggibonsi. Sparsi nel bosco attorno all’edificio sorgono cappelle e tabernacoli del XVI e XVII secolo, che ricordano gli episodi della vita di Gualberto: alcuni sentieri che si snodano nella foresta lungo questi piccoli monumenti offrono al visitatore l’occasione di meditare nel silenzio.

 

La Foresta di Vallombrosa è situata sul versante occidentale della catena montuosa del Pratomagno e si estende per una superficie di 1279 ettari ad altitudini comprese tra i 450 e i 1450 m s.l.m. La foresta copre ininterrottamente il territorio (indice di boscosità 99% circa), svolgendovi un’insostituibile funzione idrogeologica. Per questo, numerose sono le sorgenti di acque freschissime, per la maggior parte utilizzate per scopi potabili. I corsi d’acqua, brevi e a carattere fortemente torrentizio, presentano si riducono quasi a zero nei periodi di siccità. Oltre ad una numerosa e variegata fauna, la riserva ospita uno tra i più noti arboreti sperimentali d’Europa, nel quale convivono, in mirabile equilibrio, più di 3000 esemplari di oltre 1300 tipologie, appartenenti a 85 generi e provenienti da diverse parti del mondo. Nel complesso, la Foresta di Vallombrosa rappresenta, per la varietà floristica, un ecosistema di grande valore biologico, ambientale, estetico e didattico-scientifico.

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